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Cosa cambia dopo la Brexit? Per andare nel Regno Unito serve il passaporto o basta la carta d'identità?

linea rossa tra europa e uk

Il Regno Unito è una delle mete più ambite dai viaggiatori italiani durante tutti i 12 mesi dell'anno. Visto l'alto numero di turisti che organizzano una vacanza in Inghilterra, sono in molti a domandarsi cosa cambia dopo la Brexit per chi prenota un viaggio a Londra o in un'altra località della Gran Bretagna. Il recente mancato accordo, come confermato dal sito ufficiale dell'Ambasciata italiana a Londra nella sezione FAQ (domande frequenti), delinea l'attuale scenario descritto dalle risposte alle prossime domande che costituiscono il corpo centrale del nostro approfondimento. Tali regole sono in vigore dal 30 marzo 2019, visto che la data del 29 marzo era stata indicata da tempo come quella dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.

Quali documenti sono necessari per viaggiare dopo la Brexit

Una delle domande più frequenti poste dai viaggiatori sui forum riguarda i documenti necessari per una breve vacanza nel Regno Unito. Dal 30 marzo 2019, a seguito del mancato accordo sulla Brexit e l'ennesimo rinvio formulato dalla premier britannica Theresa May, chi è in partenza dall'Italia per un soggiorno inferiore ai 3 mesi può ancora presentare la semplice carta d'identità.

Va precisato che è preferibile essere in possesso della carta d'identità in formato elettronico e non di quella cartacea. I viaggiatori che sono in possesso di una vecchia carta d'identità (formato cartaceo, ndr) sono invitati a sostituirla con quella di nuova generazione, anche se nulla vieta di presentarsi all'aeroporto con una carta d'identità cartacea. Infatti, come specifica l'Ambasciata italiana a Londra, tale documento di riconoscimento continuerà ad essere valido fino al 31 dicembre 2020.

A partire dal 1° gennaio 2021, indipendentemente dalla Brexit, a causa della modifica alla normativa sull'immigrazione, la carta d'identità cartacea potrebbe non essere più accettata. In alternativa, i visitatori italiani possono dotarsi di passaporto, il documento di riconoscimento più efficiente per chi vuole superare agevolmente il controllo alla frontiera senza eccessive perdite di tempo.

Documenti dopo la Brexit

visa e passaporto in primo piano

Dopo la Brexit, i viaggiatori non hanno soltanto il dubbio tra passaporto e carta d'identità, ma anche se sia cambiata la normativa riguardo alla patente di guida. L'Ambasciata italiana nella capitale del Regno Unito specifica che dopo il 30 marzo 2019 i turisti che desiderano noleggiare un'automobile e guidare in Inghilterra possono farlo tranquillamente presentando la patente che utilizzano in Italia.

Dopo la Brexit, il Regno Unito diventerebbe Paese Terzo e, in quanto tale, potrebbe stringere degli accordi bilaterali specifici con alcuni Paesi dell'Unione Europea. Ad esempio, potrebbe accordarsi con l'Italia per concedere ai visitatori italiani la possibilità di guidare sulle strade inglesi anche se unicamente in possesso di una patente valida all'interno dell'Ue.

Un'altra delle domande più frequenti sui documenti necessari per visitare il Regno Unito dopo la Brexit è relativa al visto. La stessa Commissione europea ha ribadito come per i viaggiatori cittadini dell'Ue non sia richiesto alcun visto per entrare e per soggiornare in Inghilterra. Il medesimo comportamento viene assunto dal Regno Unito per cittadini statunitensi, svizzeri, norvegesi e neozelandesi.

Cambio valuta dopo la Brexit

Come è noto, il Regno Unito adotta la sterlina. I turisti in visita a Londra e in qualunque altra città del Regno Unito necessitano di cambiare i loro euro in sterline per poter acquistare un souverir o un capo d'abbigliamento oppure pagare in contanti la cena al ristorante o la prenotazione all'hotel. Una delle soluzioni più utilizzate dai viaggiatori è il cambio valuta presso gli uffici presenti in aeroporto o in centro città.

Quando la Brexit sarà ufficialmente operativa, gli uffici di cambio valuta potrebbero applicare commissioni più elevate ai turisti provenienti da un Paese che fa parte dell'Unione europea. Usiamo il condizionale perché il mancato accordo dei giorni scorsi sulla Brexit fa sì che all'indomani del 29 marzo 2019 (data in cui di fatto il Regno Unito sarebbe dovuto uscire dall'Ue) non vi siano stati cambiamenti di alcun tipo da questo punto di vista.

È importante però sottolineare che già oggi uffici quali Eurochange, TTT Moneycorp e The Change Group sono soliti applicare commissioni sul cambio euro-sterlina pari al 15 per cento. Per questo motivo, consigliamo di utilizzare il bancomat o la carta di credito presso gli ATM presenti nel territorio inglese per poter conseguire un risparmio notevole rispetto alle commissioni applicate dagli uffici di cambio valuta.

Roaming dopo la Brexit

controllo del roaming sul cellulare

L'abolizione del roaming datata al 15 giugno 2017 ha di fatto azzerato i costi di roaming anche nel Regno Unito. Ciò però è accaduto una settimana prima del referendum sulla Brexit (23 giugno, ndr). Che cosa succedera ora? Al momento, alla luce del No Deal, tutto è rimasto come prima. Chi oggi si reca in vacanza a Londra non pagherà dunque alcuna tariffa aggiuntiva per il roaming.

Quando invece la Brexit sarà pienamente operativa, gli operatori di rete potrebbero di nuovo reintrodurre i costi di roaming per gli utenti che utilizzano la connessione dati nel territorio inglese, contribuendo dunque a un aumento consistente dei costi legati all'utilizzo dello smartphone in vacanza.

Shopping dopo la Brexit

All'indomani del referendum che ha sancito la vittoria dei cittadini favorevoli all'uscita dall'Unione Europea, la sterlina ha subito un contraccolpo considerevole, tanto che attualmente è svalutata fino al 10 per cento rispetto all'euro. Ciò significa che i viaggiatori amanti dello shopping hanno l'opportunità di fare importanti affari durante un breve soggiorno a Londra o in un'altra località del Regno Unito.

Chi ad esempio è in procinto di partire per la capitale inglese, può regalarsi sfrenati pomeriggi di shopping con la consapevolezza di risparmiare sul prezzo applicato dai più noti centri londinesi. Ecco una lista dei più famosi negozi alla moda presenti a Londra in cui poter fare degli ottimi affari dopo la Brexit: Harrods (Brompton Road), Primark (Oxford Street), Selfridges & Co. (Oxford Street), Topshop Topman (Oxford Street), Fortnum & Mason (Piccadilly Circus), Marks & Spencer (Oxford Street), Liberty London (Regent Street), Philip Treacy (Elizabeth Street), Hamley's (Regent Street).

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